
L’idrogeno non è solo un’opzione per Hyundai, è una vera e propria strategia. Durante l’edizione 2025 del World Hydrogen Summit, il colosso coreano ha ribadito il suo impegno nel diventare uno dei principali attori globali nella transizione energetica. E lo ha fatto con una visione chiara: serve un ecosistema completo, industrialmente sostenibile, e servono alleanze forti.
La strategia passa da tre punti chiave
In prima linea c’era Jaehoon Chang, vicepresidente esecutivo del gruppo e tra i protagonisti della tavola rotonda che ha riunito ministri e ceo dei big del settore. Tre sono i pilastri che Hyundai ha voluto evidenziare per rendere l’idrogeno protagonista della mobilità futura:
- Incentivi strutturati a livello nazionale, per rendere competitivo l’idrogeno rispetto alle fonti fossili.
- Costruzione di una filiera industriale locale, che generi occupazione e valore per i territori.
- Sviluppo di partnership internazionali, per spingere infrastrutture e veicoli a idrogeno su scala globale.
Dai porti ai magazzini: Htwo è la risposta
Il futuro dell’idrogeno, per Hyundai, non si limita alle auto. Il brand Htwo racchiude tutte le soluzioni fuel cell sviluppate dal gruppo per mobilità pesante, trasporto pubblico, logistica portuale e persino carrelli elevatori. Un ecosistema modulare e scalabile pensato per ridurre drasticamente le emissioni nei contesti industriali più energivori.
Tra le novità presentate, spicca anche una roadmap per la decarbonizzazione dei porti, spesso trascurati ma essenziali nella lotta alla CO₂. Il tutto in linea con l’obiettivo dichiarato di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2045.
L’Europa è centrale
A testimonianza del focus sull’economia dell’idrogeno, Hyundai ha anche rafforzato la sua collaborazione con Air Liquide, visitando l’Innovation Campus di Parigi. L’obiettivo? Accelerare la creazione di un’infrastruttura europea dell’idrogeno che renda la transizione davvero accessibile e competitiva.